23 dischi scelti da 23 artisti per il 2023
Ovvero un all-star team per salutare quest'anno in musica
Ciao 👋
Qui è da un po’ che si batteva la fiacca, quindi non perdiamoci in chiacchiere: 23 artisti hanno scelto per questa newsletter 23 dischi per capire meglio il 2023.
A ciascuno ho chiesto un breve paragrafo che motivi la propria scelta, quindi sotto il nome dell’artista ed il disco leggerete direttamente le loro parole. Più giù, in corsivo, qualche informazione utile aggiunta da me su cosa hanno fatto recentemente, così li potete anche supportare.
Un grazie giii-gaaan-teee a tutte le persone coinvolte, a voi buona lettura e ci risentiamo nel 2024 🎇
¡Que viva el futuro!
Ab Uno
Chris Abrahams / Oren Ambarchi / Robbie Avenaim
Placelessness
Chris Abrahams, Oren Ambarchi e Robbie Avenaim salgono sulla loro astronave e ci portano in viaggio, regalandoci due brani per un ascolto esteso e atemporale in cui si perde la connessione con lo spazio e il tempo. Movimenti ostinati e ripetuti come nel kraut e nel minimalismo ci ipnotizzano e ci accarezzano.
Lo scorso anno gli Ab Uno hanno pubblicato Les Gens De Mogador su Dornwald, che se ti piacciono i viaggioni ambient-drone combinati al field recordings ti consiglio di recuperare.
AGOSTINO
Daboor
Fi Ta5
Tra le release del 2023, Fi Ta5 di Daboor è probabilmente la mia traccia preferita. Il singolo è l’ultimo brano pubblicato dall'artista palestinese sotto l'etichetta indipendente BLTNM di Ramallah. Daboor ha guadagnato fama internazionale grazie a Inn Ann e Sheik Jarrah, usciti in un periodo di enormi avversità durante la violenta aggressione sionista contro la popolazione palestinese nel 2021 (precedente all'attuale tragico genocidio di Gaza). Anche qui, l'artista evoca le complesse sfaccettature della vita quotidiana a Gerusalemme, su un tappeto sonoro che porta il marchio di fabbrica di Al Nather, co-fondatore di BLTNM insieme a Shabjdeed e Shabmouri. Il singolo trasmette una forte intensità emotiva, palpabile anche senza comprendere la lingua araba, con percussioni leggermente high-pitched che richiamano le ritmiche della Grime e UK drill, e un intreccio originale di linee melodiche dai toni acidi e angoscianti.
AGOSTINO è uscito quest’anno con ZONA SISRI su Le Chatroom e STP U51 su Hundebiss Records. Cura il progetto di ricerca Turbo Sud, piattaforma musicale che presenta sound sperimentali regionali e materiali d'archivio del Sud Italia.
Bawrut
Ralphie Choo
SUPERNOVA
Ralphie Choo era entrato nei miei radar da Dolores, un pezzo che fece in featuring con Rusowsky, con cui è parte di una crew madrilena che ricorda gli Odd Future di Frank Ocean—trasferita nella capitale spagnola. Questo disco è un po’ un’accozzaglia di generi, ma lo dico in senso buono: non è una di quelle cose studiate a tavolino per avere uno stile preciso, ma anzi, fa un suo non-genere. E questo diventa il vero plus. Il pezzo d’apertura (JUAN SALVADOR GAVIOTA) mi ricorda Tyler quando fa Pharrell Williams, ha anche dei “momenti emo” proprio à la Frank Ocean, pur ovviamente con mezzi diversi. Interessante anche si allinei a certi stilemi di colleghi spagnoli contemporanei come ROSALÍA e El Guincho, cioè prendendo degli elementi dell’elettronica rilavorandoli in maniera folk, o viceversa. Si può capire in TOTAL90NOSTALGIA, GATA o in MÁQUINA CULONA, prodotto con Mura Masa: ci sono beat reggaeton resi volutamente distorti, non è mai la classica cosa pulita del sound più commerciale.
Bawrut ha pubblicato quest’anno l’EP Raqs, la traccia Clapa sulla storica Kompakt di Colonia e un sacco di altre cose che trovi qui. Puoi anche rileggere l’intervista che gli ho fatto per questa newsletter, quando un po’ di tempo fa mi raccontava il suo ultimo album In The Middle.
Ah, insieme facciamo un podcast, si chiama Rimbalzati al Berghain. Vedi come ti sembra.
BLUEM
Thru Collected
Il Grande Fulmine
Non riuscendo a farmi condizionare e trasportare dal contorno delle cose, quest’anno ho ascoltato vari dischi che ho trovato piacevoli, interessanti, ma nessuno che mi abbia spettinato. Finché non è arrivato, poco fa, Il Grande Fulmine dei Thru Collected. Un disco che celebra la comunione, unisce nel sentimento, fa un discorso lungo con poche parole, quelle giuste. Brani come Raw Dogging, Milano, Piombo mi sono arrivati dritti al cuore e hanno veramente catturato un suono. È musica contemporanea, unica, italiana, che non si serve di suggestioni o scorciatoie per arrivare agli altri, è sincera e deve essere assecondata.
Puoi recuperare qui l’intervista che ho fatto qualche mese fa a BLUEM su Rolling Stone, poco dopo l’uscita del suo album Nou. Puoi ascoltare Chiara anche nel suo show mensile su Radio Raheem, Musica per il Corpo.
Bono / Burattini
Tirzah
trip9love...???
È difficile eleggere solo un disco in quest’anno che ha regalato molti ottimi album. Tra questi uno che ci ha colpito molto è stato quello di Tirzah, prodotto con Mica Levi: un dialogo sonoro costruito efficacemente su pochi elementi, quasi fosse un unico flusso di coscienza; impresa non facile e per questo estremamente affascinante.
A Febbraio su Maple Death è uscito Suono In Un Tempo Trasfigurato, il primo album di Francesca Bono e Vittoria Burattini. Io ce l’ho in loop da mesi. Tu se non l’hai ascoltato fallo ora ma subito proprio.
Broke One
Sampha
Lahai
Devo dire la verità: prima di questo disco Sampha non mi aveva fatto ancora “click”. Questo perché penso che certi artisti e certi dischi debbano arrivarti al momento giusto: non possiamo essere sempre pronti ad accogliere tutto. Lahai esce nell’Ottobre del 2023, momento particolare della mia vita in cui ho trovato conforto nei testi e nella voce di Sampha, che riesce ad essere potentissima e di una assurda delicatezza allo stesso tempo. «Even though we’ve been through the same, doesn't always mean we feel the same», dal pezzo Jonathan L. Seagull, è una frase che risuonerà ancora per parecchio tempo nella mia testa. In meno di due mesi, è diventato il disco che ho ascoltato di più quest'anno.
Broke One ha pubblicato quest’anno Take 3 (insieme a Turbojazz), Bbang e Time Reef. Fun fact: conosco Fabio praticamente da 15 anni, da MySpace e da tutt’altra musica, ma ci siamo visti per la prima volta dal vivo solo un mese fa, al C2C a Torino.
Daykoda
Miguel Atwood-Ferguson
Les Jardins Mystiques Vol.1
Questo disco racchiude tutto ciò che ho ascoltato e che sono stato quest’anno. C’è dentro ambient, jazz, elettronica, persino colonne sonore (sono ben 52 brani, per un quadruplo LP). Miguel è uno dei miei compositori di riferimento, un artista di punta di Brainfeeder—che già rappresenta la mia etichetta di sempre—e musicista di riferimento oltre che per Flying Lotus per tantissimi altri nomi, anche nel pop. Les Jardins Mystiques mi ha aperto gli occhi, nonostante sia stato pubblicato dopo il mio UNO, anche quello uscito quest’anno: sono convinto influenzerà parecchio quello che verrà dopo. Lo penso perché il mio disco, per quanto fatto da momenti introspettivi e tranquilli, è sempre arrabbiato, fatto da un sound corposo. Grazie a lui ed altri ascolti simili sto imparando l’importanza di certi temi, certa scrittura e composizione, abbracciando l’idea di scrivere e pensare la musica con una certa calma. Anziché farla a volte venire fuori di getto.
Daykoda ha pubblicato quest’anno l’album UNO, uscito per La Tempesta (ed è una bella bomba, ‘scoltami!).
Francesca Heart
Monopoly Child Star Searchers
Barbados Wild Horses
Quello che mi piace di questo disco è che fin dalle prime note imposta un ritmo ripetitivo e immaginifico, pieno di visioni in technicolor.
Puoi leggere qui l’intervista a Francesca Heart pubblicata su queste pagine lo scorso anno, poco dopo l’uscita del suo secondo album EURYBIA. È stato tra le migliori sorprese del 2022 (finendo anche su Pitchfork), re-cu-pe-ra-lo, tipo now.
Furtherset
Ben Vida w/ Yarn/Wire and Nina Dante
The Beat My Head Hit
The Beat My Head Hit di Ben Vida con l’ensemble Yard/Wire e Nina Dante è il mio album del 2023. È riuscito a catturarmi dal primo secondo, come se fosse l’inizio di una magia. Una delle cose che cerco nella musica che ascolto è un incanto che possa rapire, e qui l’ho trovato. E continua a ripetersi ad ogni ascolto. Devo comunque menzionare altri tre album che ho amato tantissimo quest’anno: ANY service – GENTLE GHOST can provide ANY service. Ring 603 8581 di Federico Antonini su Union Editions, Sky Flesh di Marta De Pascalis su Light Years e looongplay dei Babau & Bienoise, uscito per Artetetra.
Furtherset è tornato quest’anno con l’album The Infinite Hour, uscito a Ottobre su -OUS. Se mi stai leggendo dovresti ascoltarlo. Fidati.
Indian Wells
Sigur Rós
ÁTTA
Era da Valtari (quindi una decina d’anni) che aspettavo un disco “da Sigur Rós”. Hanno una caratteristica distintiva, riescono a dilatare il tempo, cosa che poche altre volte mi è capitato di provare con la musica.
Indian Wells ha pubblicato lo scorso anno No One Really Listens to Oscillators. Quest’anno, è uscita questa bellissima traccia, When You Were A Child And I Was Young, dedicata alla figlia.
Lamusa II
bar italia
Tracey Denim
Un album che mi ha intrigato al primo ascolto, un gruppo cresciuto sotto l’ala di Dean Blunt, un indie pop svogliato dalle sonorità ‘90, minimalista e con volute imperfezioni, che rimanda a band come Broadcast, Cure, Blur. A rendere tutto anche più a fuoco e unico è stata Marta Salogni che ha curato il mix del disco.
Oltre alla sua carriera da dj e producer, Lamusa II è da qualche tempo in tour con il progetto Lamusa II & Assembly Group, in formazione band. Ha anche uno show mensile su Rinse FM. Stacanovista.
Lorem
Carl Stone
Electronic Music from 1972 to 2022
Un viaggio lungo 3 LP, 2 ore di ascolto e 50 anni di ricerca per raccontare il lavoro di un artista attualissimo, che ha portato le tecniche del resampling e la riflessione sull’intertestualità all’interno di un percorso personale e unico che travalica tempo, geografia, generi ed emozioni.
Lorem è produttore, artista visivo e ricercatore indipendente, puoi trovare qui le sue release. Se ti piacciono elettronica, cinematica sperimentale e mondi affini, recupera il suo A/V Live Show, Distrust Everything.
Lorenzo BITW
Sampha
Lahai
Album che mi ha colpito dal primo ascolto sia per la produzione che per i testi di Sampha, fatto di una musica timeless che fluttua nel tempo. Ho adorato il fatto che Sampha si sia preso il suo tempo per fare un album e abbia creato un universo di suoni e colori molto personale. Personalmente brani preferiti del disco Dancing Shoes e Only.
Oltre al suo progetto come dj e producer Lorenzo è anche Archivio Futuro, in trio con Danilo Menna e Vittorio Gervasi. L’anno scorso hanno pubblicato l’omonimo album di debutto.
Mai Mai Mai
Youmna Saba
Wishah وِشاح
È sempre difficile scegliere un solo nome tra i tanti artisti che ascoltiamo durante l’anno e che ci accompagnano tra mille avventure. Tendenzialmente non posso dire di avere un album preferito, ma delle uscite del 2023 sono rimasto molto colpito dal nuovo disco di Youmna Saba, Wishah وِشاح, uscito da poco per Touch: conosco il suo lavoro da tanto tempo e un paio d’anni fa le ho alla fine chiesto di collaborare, proprio perché quello che riesce a fare mi arriva dentro per vari motivi. Da questa collaborazione è nata Nostalgia, una delle tracce che preferisco del mio ultimo album Rimorso (Maple Death, 2022). Aspettavo curioso di sentire il suo nuovo lavoro, che ha confermato tutti i motivi per cui ammiro quello che sta facendo. Tradizione e sperimentazione, uso della lingua in un canto ammaliante e suoni contemporanei: ciascun elemento è inserito in sonorità che sembrano allo stesso tempo classiche e antiche.
Toni Cutrone (che si cela dietro la maschera di Mai Mai Mai), insieme a Emiliano Maggi, Giacomo Mancini, Cosimo Damiano e Stefano Di Trapani è uscito quest’anno con l’album di debutto del progetto Salò, su Kuboraum Editions. Merita, fidate.
Qui invece puoi recuperare un’intervista che gli avevo fatto dopo l’uscita del suo album, lo scorso anno.
Maria Chiara Argirò
James Blake
Playing Robots Into Heaven
È una scelta veramente difficile, soprattutto quest’anno che ho scritto tanta musica e fatto tantissime collaborazioni, ascoltando di meno rispetto al solito. Questo è un album che ha fatto discutere molto, mi è successo di parlarne tanto e specialmente con altri artisti, per questo per vari motivi è sicuramente molto interessante: amo i musicisti che sperimentano, e lui qui lo ha fatto in maniera inusuale rispetto al solito, creando vere e proprie canzoni con i modulari. È venuta fuori qualcosa di super affascinante.
Maria Chiara ha pubblicato lo scorso anno Forest City, che è uscito su Innovative Leisure (se non l’hai ascoltato, cooorrriii). A questo link trovi un’intervista fatta qui poco dopo l’uscita.
Marta De Pascalis
Romance
Fade Into You
Un disco che è uscito quest’anno che mi è piaciuto molto è stato Fade Into You di Romance. Un blend perfetto di sampling ed orchestre sintetiche, che ha magistralmente diretto riuscendo a creare dei pezzi che già al primo ascolto hanno quell’effetto immediato da instant classic. Ulteriore menzione obbligatoria, Again di Oneohtrix: capolavoro devastante.
Marta ha appena pubblicato il suo Sky Flesh, uscito a Novembre su light-years, etichetta di Caterina Barbieri. Due giorni fa ha suonato in apertura a Suzanne Ciani a Berlino. Potrebbe presto conquistare il mondo.
Marta Del Grandi
Youth Lagoon
Heaven Is a Junkyard
Scelgo questo perché il primo istinto bisogna seguirlo: l’ho ascoltato moltissimo quest’anno, l’ho trovato molto confortante. Si può dire sia un po’ il disco della rinascita, dato che lui è tornato dopo tanto tempo e anche dopo aver toccato un po’ il fondo. Qui ha lavorato con la forma-canzone tradizionale riuscendo comunque a farne uscire dei bellissimi arrangiamenti, particolarmente ‘suonati’ in maniera più classica, con gli archi che a tratti diventano protagonisti ed una sezione ritmica che trovo impeccabile. La sua voce mi piace troppo, in più trovo che i brani abbiano anche dei bellissimi ritornelli, fattore che ancora oggi e per artisti del genere non andrebbe affatto sottovalutato.
Marta ha pubblicato quest’anno Selva per Fire Records, dimmi che lo hai ascoltato, ti prego. Puoi trovare qui un’intervista che le feci un paio di anni fa, dopo il debutto con il suo primo album Until We Fossilize.
Marta Salogni
Kali Malone
Does Spring Hides Its Joy
Per la capacità profonda di donarmi lo spazio ed il tempo di riflettere, sullo spazio e sul tempo, in maniera personale, fisica, intellettuale. Liminale. Una transizione di scoperta interiore
Puoi rileggere qui l’intervista a Marta Salogni uscita sempre su queste pagine qualche tempo fa. Marta ha pubblicato quest’anno Music For Open Spaces su Hands In The Dark, che personalmente è tra i migliori ascolti del 2023.
Populous
James Holden
Imagine This Is A High Dimensional Space Of All Possibilities
James per me era Dio anche quando faceva techno tools, figurarsi adesso che è in pieno trip mistico. Il fatto che sia anche una persona squisita rende questa scelta ancora più ovvia.
Puoi rileggere qui l’intervista a Populous per questa newsletter, che nel 2021 mi raccontava il suo album Stasi. E oltre a quanto già detto da lui su James ‘Giacomino’ Holden, puoi trovare qui un mio approfondimento uscito ad Aprile per Rolling Stone.
Sam Ruffillo
Kaytraminé/Aminé/Kaytranada
Kaytraminé
Disco dell’anno per me, anche se ce ne sarebbero altri degni da menzionare. Super sexy, leggero, vivo, organico e groovy come piace a me. È un disco rap ma c’è molto di più dentro. 4EVA pezzone.
Tra le mille release e le mille jam della berlinese Toy Tonics, Sam Ruffillo ha pubblicato quest’anno l’EP Brooklyn Tapes. Fun fact: prima che il nostro Ruffillo macinasse trenta/quaranta gigs al mese, facevamo musica sulla stessa etichetta.
SPLENDORE
ML Buch
Suntub
Se Skinned, e in particolare O, mi avevano aperto ad un’artista capace di muoversi sinuosa tra elettronica hyperreal e chitarrismi post-cantautorali, Suntub mi confermano che la musicista danese ha la capacità di costruire brani minimalisti pregni di emotività. Uno spazio (liminale) tra un passato e un futuro.
SPLENDORE fa duemila cose, tra cui musica, radio, digital performance per Primavera Pro. Ah, pure l’editor a Rolling Stone. Suo malgrado trova anche il tempo per editare qualche mio pezzo. Qui ne scrivevamo uno insieme, a fine 2022, sugli ascolti di elettronica più interessanti dell’anno.
Valentina Magaletti
Matana Roberts
Coin Coin Chapter Five: In The Garden...
Tantissimi i dischi degni di attenzione quest’anno, ma se proprio devo sceglierne uno non posso non selezionare il quinto capitolo del lavoro di Matana Roberts. Per me è sempre forza rivelatrice ascoltare lavori che racchiudono un universo intero: jazz, avant-garde composition, folk, spoken word… Superfluo qualsiasi tentativo di descrivere quello che offre l’ascolto. Buona immersione.
Puoi rileggere qui una mia intervista a Valentina Magaletti uscita su Soundwall, in occasione della sua residenza artistica con Nídia ad Ortigia Sound System, la scorsa estate.
Tra gli infiniti (e sempre incredibili) progetti di Valentina, quest’anno ho ascoltato tantissimo Suono Assente, album pubblicato su AD 93 sotto il moniker V/Z con Susumu Mukai, alias Zongamin.